Il neonato e i meccanismi di autoregolazione innati: l’importanza di una valutazione psicofisiologica - Seconda parte

06:20 Redazione 0 Comments

Come sottolineato nella prima parte dell’articolo la famiglia può incidere notevolmente sullo sviluppo, stimolando in modo adeguato determinate strutture innate del bambino. Nel caso di sofferenze perinatali tuttavia, ci si trova a osservare una serie di anomalie che concernono le sequenze comportamentali, quelle attentive e di interazione, e infine le modalità autoregolative. Ad esempio si potranno osservare difficoltà del ritmo sonno-veglia, facilità al pianto, a mantenere e focalizzare l'attenzione. Spesso si riscontrano in tali situazioni stati di ipereccitabilità, con i piccoli che necessitano continuamente di stabilizzazioni postulo-motorie. Si osserva quindi una minore capacità di adattamento autonomo, con difficoltà a organizzare le attività ritmiche (sonno e alimentazione). In queste situazioni sarebbe auspicabile iniziare una attività di "care" e di sostegno al piccolo, coinvolgendo le figure professionali in equipe costituite da medici, psicologi e anche dai genitori, proprio perché queste primissime fasi sono molto importanti per lo sviluppo futuro del bambino. Tutte queste caratteristiche peculiari del piccolo, fanno riflettere, lasciano senza dubbio affascinati, proprio perché ci si trova ad ammirare meccanismi autonomi ed innati, che riguardano la vita e il concetto stesso di sopravvivenza. Questo ci porta a comprendere non solo la potenza del patrimonio genetico e dei meccanismi maturativi ed autoregolatori innati, ma soprattutto l’influenza dei fattori ambientali e sociali. Ad ognuno di noi insomma viene affidato un bel terreno fertile da coltivare, del quale potremo sfruttare più o meno tutte le potenzialità, rispetto alla cura che ne avremo, agli ortaggi e agli alberi da frutto che potremo coltivare e rispetto a ciò che l’ambiente in cui vivremo potrà offrirci.

Pubblished online by Francesco Greco

0 commenti: