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Psicologo Palermo: un aiuto concreto per la fame nervosa

Il nostro rapporto col cibo può essere fortemente influenzato dalle emozioni.
Quando si diventa molto sensibili a specifici stati emotivi a volte può essere difficile riuscire a tollerarli. E questa sorta di intolleranza alle emozioni spinge le persone a mettere in atto comportamenti compensativi che hanno lo scopo di aiutare a modulare le emozioni.
I comportamenti di modulazione delle emozioni possono favorire un errato stile alimentare, caratterizzato magari da frequenti spuntini o da vere e proprie abbuffate, in concomitanza con situazioni che comportano una certa attivazione emozionale.
In questo caso un comportamento alimentare non corretto consente, in modo non adattivo, di affrontare e fronteggiare determinati stati emotivi.
Piluccare, saltare i pasti, mangiare più volte nell’arco della giornata e fuori pasto, assumere una gran quantità di cibo (con aumento dell’introito energetico) fanno proprio parte di una vasta gamma di comportamenti di modulazione delle emozioni.
Attraverso training specifici basati su un approccio cognitivo comportamentale è possibile imparare a controllare l’impulso a mangiare, automonitorandosi, lavorando sull’intolleranza alle emozioni tossiche, osservando gli episodi mentre si verificano in tempo reale. Partendo dalla capacità di analizzare gli eventi scatenanti, il paziente viene allenato a migliorare la capacità di problem solving. Grazie a questo tipo di apprendimento l’evento viene ristrutturato attraverso l’accettazione dello stato emotivo ed successivamente vengono messi in pratica comportamenti funzionali di modulazione delle emozioni.
Questo protocollo consente di ottenere risultati efficaci e duraturi.

Il Dott. Francesco Greco, Psicoterapeuta, Psicologo a Palermo offre un aiuto concreto per affrontare i disturbi alimentari, ma anche l’alimentazione incontrollata e la fame nervosa.
Il percorso terapeutico, strutturato in sedute settimanali, si rivolge alle pazienti che richiedono un intervento pratico ed efficace nei casi di bulimia nervosa, anoressia nervosa, binge eating disorder.
Il Dott. Francesco Greco riceve previo appuntamento presso Istituto Bowlby, Piazza Sant’Oliva 28 Palermo. Info e prenotazioni al 3922965686.


Dieta e disturbi alimentari: dipendenza dagli zuccheri e aspetti psicologici

A proposito di questo argomento ci sono alcuni aspetti su cui vorrei focalizzare l’attenzione. Credo infatti che l’argomento dieta meriti alcune considerazioni. Da un punto di vista psicologico sono ben note le conseguenze e le caratteristiche dei principali disturbi alimentari (si pensi a bulimia e anoressia) soprattutto per quel che concerne l’analisi della percezione dell’autostima e gli aspetti legati all’immagine di se e all’identità personale. Spesso il cibo viene usato per “riempire” ciò che ci fa soffrire e che sentiamo vuoto, come un baratro da colmare a tutti i costi. E ciò avviene spesso e senza che ci si trovi necessariamente in presenza di una vera e propria diagnosi di disturbo alimentare. Questo modo di alimentarsi sta assumendo oggi delle enormi proporzioni, ed il cibo di oggi è sempre più zuccherato e ipercalorico. Questo tipo di abitudini alimentari unite a uno stile di vita sedentario rappresentano senza dubbio un fattore di rischio, sia per quel che concerne l’insorgenza di malattie specifiche (si pensi all’ipertensione, all’obesità e ai disturbi cardiovascolari) sia per un eventuale diagnosi di disturbi dell’umore (come la depressione). Tali variabili presentano una correlazione bidirezionale in grado di influenzare aspetti somatici e psicologici (caratterizzati da una specifica costellazione neurobiologica). Diversi studi hanno evidenziato una maggiore probabilità di diagnosi psichiatrica (depressione) nei soggetti obesi. Non è ancora chiaro se questo sia dovuto esclusivamente all’influenza di fattori metabolici sui meccanismi neuronali (alterazione dei sistemi serotoninergici) o se si possano considerare anche aspetti maggiormente implicati nei processi psicologici, come l’abbassamento dell’autostima frequente nei soggetti obesi che avrebbe una influenza a cascata per la genesi del disturbo depressivo. Quel che è importante sottolineare è che spesso ci nutriamo male e ben oltre il nostro reale fabbisogno calorico. Una guerra alla dipendenza dagli zuccheri, da dichiarare apertamente.

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Una sosta al fast food

Quando il treno non arriva e sei lì fermo sui binari ad aspettare inalando l'aria gelida del tramonto, non c'è niente di meglio che ingannare l'attesa nei pressi di un fastfood. Già annusando l'aria di fritto dolce e melenso che si propaga all'entrata verso l'esterno ti si riempiono le narici e il cuore. Sono odori e aromi buonissimi, splendidi e perfetti, progettati per renderti felice e procurarti una sana acquolina in bocca. Le grandi vetrate, attraverso le quali puoi osservare i visi rosei e turgidi delle persone sedute e soddisfatte ti invitano a entrare. Gli intensi colori utilizzati per l'allestimento dei locali sono combinati ad una organizzazione degli spazi che ti spinge a metterti in fila con gli altri tuoi "colleghi", poveri infreddoliti, in attesa di essere coccolati e consolati da un odoroso hamburger e da dorate patatine. I cibi proposti sono serviti allegramente guarniti da confezioni coloratissime, quasi "appetitose". Una volta entrato però, nonostante tutte queste belle premesse ho notato un foglietto, grigio e triste, che fuggevolmente indicava gli ingredienti: soia, derivati, quasi tutte sostanze contenenti grassi e con un profilo calorico elevato, molti zuccheri, molto sale. Mi sono intristito, io volevo seriamente mettermi in fila, volevo anch'io essere felice nel tepore d'un tavolino frugale. Peccato, mi sono detto, per un attimo mi ero quasi convinto, ma sapere quello che mangio e decidere per la qualità, avere coscienza del mio comportamento alimentare e sapere che questo può influire sulla mia vita e sulla mia salute non è una questione banale.

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Dieta e comportamento alimentare: una questione di stile - Quarta parte

(Continua dalla terza parte). Come sottolineato nell’articolo precedente, le qualità del the verde sono interessanti. Esso contiene infatti l'epigallocatechina gallato, che è un particolare tipo di catechina con tantissime funzioni, tutte protettive e inibitrici di meccanismi considerati responsabili della formazione di tumori. E’ infatti un inibitore dell'angiogenesi, delle metalloproteasi (una famiglia di enzimi) e delle chinasi ciclinadipendenti (sono proteine che regolano il ciclo cellulare). Comunque, senza complicarci troppo la vita con nomi particolari, basta sapere che studi sottolineerebbero il valore protettivo del the verde per il nostro organismo. In generale si può quindi affermare che se scegliamo di consumare frutta e verdura certo non sbagliamo, anzi. Chiaramente la scelta degli alimenti deve essere sempre ponderata in base alle caratteristiche di salute soggettive e sempre tenendo conto del parere del medico. Spazio quindi a frutta, verdura, ortaggi. Una ricerca denominata progetto EPIC e che ha coinvolto più di 500000 persone, ha infatti dimostrato l'efficacia di questi cibi, proprio perché molto ricchi di fibre vegetali. Ottimi sono pure i legumi, riso, pane integrale (meglio se a lievitazione naturale). Al pesce poi dovremo riservare il giusto spazio in quanto ci fornisce un ottimo apporto di grassi polinsaturi (i famosi omega-3). Dimentichiamo qualcosa? Forse la cosa più importante: quello che è veramente fondamentale non è modificare il solo modo di mangiare, quanto piuttosto il nostro stile di vita individuale. Modificare il proprio stile di vita significa assumere un comportamento alimentare protettivo, cioè far proprio un baglio culturale fondamentale, che sa di salute, di prevenzione, di benessere:
STILE DI VITA --> COMPORTAMENTO ALIMENTARE PROTETTIVO (EDUCAZIONE ALIMENTARE) --> PROGRAMMA DIMAGRANTE SCELTO DAL MEDICO --> PERDITA DI PESO
Proprio per questo motivo gli stili alimentari sani devono essere proposti ai nostri figli fin dall’inizio, anche perché non si cambia la qualità d’un terreno dall’oggi al domani, ma solo lavorando per tempo, con impegno e dedizione. Il ruolo dei genitori è strategico per l’educazione alla salute e per far comprendere l’importanza dei concetti di prevenzione e benessere. Un corretto utilizzo del cibo, unito a una attività fisica ci permetterà di essere realisticamente ottimisti.

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Dieta e comportamento alimentare: una questione di stile - Terza parte

(Continua dalla seconda parte). Nell’ultimo articolo avevamo visto che un alto livello di insulina nell'organismo comporta innanzitutto un aumento della biodisponibilità di ormoni sessuali. Alti livelli di insulina sono inoltre associati ad una elevata sintesi di fattori di crescita e citochine infiammatorie. E' ampiamente dimostrato che tutte queste sostanze sono correlate all'insorgenza di tumori e rappresentano quindi un reale fattore di rischio. Di contro, una dieta a restrizione calorica porterebbe processi inversi. Volendo sintetizzare:
DIETA A RESTRIZIONE CALORICA --> RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ZUCCHERI RAFFINATI E GRASSI SATURI --> ABBASSAMENTO DEL LIVELLO SIERICO DI INSULINA --> ABBASSAMENTO DELLA BIODISPONIBILITA’ DI ORMONI SESSUALI, FATTORI DI CRESCITA, CITOCHINE INFIAMMATORIE
E’ pertanto necessario dare un taglio alle calorie. Ma non solo. Buona parte delle neoplasie comuni nel mondo occidentale sono dovute al consumo eccessivo di proteine e grassi animali. Allora quali alimenti evitare o limitare? A detta di medici e nutrizionisti uova, carni (soprattutto insaccati, che sarebbero maggiormente coinvolti nella formazione del tumore all'intestino) e formaggi innanzitutto. Limitare inoltre il consumo di latte e derivati (soprattutto panna e burro), compresi tutti gli alimenti ricchi di grassi saturi e ad alta densità calorica. Da ridurre anche patatine (cibi molto salati), i dolci commerciali e di produzione industriale, il pane bianco, le bevande gasate e alcoliche (sarebbero coinvolte nell'insorgenza dei tumori alle prime vie respiratorie). Ricordiamoci sempre che qualsiasi decisione va comunque sempre presa sentendo il parere del medico. Cosa dovremmo prediligere allora? Bè è facile immaginarlo: tanti, tantissimi cibi vegetali, frutta, verdure, ortaggi. La maggior parte dei vegetali contengono infatti carotenoidi (antiossidanti che proteggono il DNA dai radicali liberi), polifenoli, quercitina (inibisce i cosiddetti enzimi di fase I, molto dannosi). Una alimento molto importante è rappresentato da una particolare specie vegetale, quella delle crocifere. A questa categoria appartengono cavoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e sono così importanti perché contengono moltissime sostanza protettive, una delle quali, chiamata indolo-3 carbinolo, è un fondamentale promotore dell'apoptosi. Questa è un processo molto importante e riguarda la capacità dell’organismo di attivare una sorta di morte cellulare programmata, considerata proprio come un processo regolativo. Inoltre si dovrebbe bere molto the verde, che è un concentrato di sostanze benefiche e protettive .. continua ..

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Dieta e comportamento alimentare: una questione di stile - Seconda parte

(Continua dalla prima parte). Sembra che l'obesità infantile abbia un incidenza massima proprio nei bambini che stanno molte ore al giorno davanti alla televisione (più di 4), magari ulteriormente sollecitati da spot pubblicitari studiati ad hoc per invogliare all'acquisto di prodotti alimentari dedicati o con una densità calorica elevata.
Abbiamo a disposizione quindi troppe calorie, più di quanto necessario, e questo genera obesità, sovrappeso. Il sovrappeso poi è associato ad un alta incidenza di rischio (con prognosi a volte peggiore e minore longevità), sia per quel che riguarda i tumori, ma non solo. Una cattiva alimentazione ipercalorica infatti può determinare una maggior frequenza di malattie croniche quali il diabete, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione. Anche per questo motivo è sempre opportuno rivolgersi al medico prima di affrontare diete e cambiamento profondi della propria alimentazione. Moltissime ricerche dimostrano in ogni caso che almeno un terzo dei tumori sarebbe in relazione con lo stile alimentare adottato per lungo tempo durante la vita. Così, mangiare a lungo cibi ritenuti oggi "non idonei", con pratiche scorrette ripetute in modo continuativo, porta gradualmente alla formazione di un quadro biologico e molecolare ben preciso. Se l'apporto calorico è eccessivo questo determina una serie di processi che si attivano a catena. Innanzitutto, aumentando i livelli di glucosio nel sangue, l'organismo aumenta per compensazione i livelli sierici di insulina. L'insulina modula la produzione di varie sostanze. Un alto livello nell'organismo comporta innanzitutto un aumento della biodisponibilità di ormoni sessuali. Alti livelli di insulina sono inoltre associati ad una elevata sintesi di fattori di crescita e citochine infiammatorie. E' ampiamente dimostrato che tutte queste sostanze sono correlate all'insorgenza di tumori e rappresentano quindi un reale fattore di rischio. Di contro, una dieta a restrizione calorica porterebbe processi inversi. .. continua ..

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Dieta e comportamento alimentare: una questione di stile - Prima parte

Quanto è importante ciò che mangiamo? Non tanto, ma tantissimo. L'atto del mangiare è senza dubbio uno dei più comuni ed elementari, ed è un comportamento fondamentale per la nostra sopravvivenza, in quanto senza assumere cibo ci priveremmo delle sostanze necessarie per vivere. Questo però è fin troppo semplice e necessita di un ulteriore approfondimento. Innanzitutto oggi non si mangia più per fame (o almeno non solo). Quel che ci spinge a mangiare ha una natura molteplice e quello che è in gioco non riguarda esclusivamente una “sollecitazione biologica”. Spesso infatti, vi sono altri meccanismi, legati alla sfera più propriamente emotiva e psicologica. Il nostro interesse per il comportamento alimentare è dettato essenzialmente da due aspetti di base. Il primo riguarda il fatto che oggi sempre più persone ricorrono a diete e programmi alimentari, perché in sovrappeso o perché considerati obesi. Questo purtroppo non riguarda solo gli adulti ma anche i bambini in età scolare e gli adolescenti. Il secondo aspetto è in qualche modo legato al primo e si riferisce alle consolidate evidenze scientifiche che mettono in relazione determinate scelte alimentari, il sovrappeso, l'obesità e l'aumentato rischio di insorgenza di tumori. Uno degli interessi principali del nostro sito riguarda, come detto in altre occasioni, la psicologia della salute e l'influenza di certi comportamenti e degli stili di vita su di noi e sulla nostra salute. Era pertanto fondamentale focalizzare la nostra riflessione su certe scelte alimentari e i possibili fattori di rischio oncologico. Sembra che l'obesità infantile sia oggi diffusissima e complici di questa situazione sono proprio determinati comportamenti e stili di vita che potremmo chiamare “non protettivi”.Un'alimentazione ipercalorica, con ritmi alimentari irregolari, frequente assunzione di merendine, mancanza di attività fisica adeguata (qui si intende qualcosa di ben diverso dai programmi delle palestre), utilizzo improprio di televisione e videogiochi, sono tutti fattori predittivi che possono favorire uno stato di sovrappesocontinua

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