Come migliorare i comportamenti del bambino attraverso il riconoscimento delle emozioni e dei pensieri negativi
L'obiettivo di ogni genitore è quello di veder crescere al meglio il proprio bambino e di educarlo nel migliore dei modi, così che si sviluppi come un individuo sano e in grado di far fronte adeguatamente alle sfide della vita.
Dal contributo teorico della RET (Terapia Razionale Emotiva) di Ellis e dagli studi successivi sappiamo oggi che i vissuti e le emozioni non sono una conseguenza tanto degli eventi esterni, oggettivi e contingenti, quanto piuttosto della nostra interpretazione circa gli eventi stessi. Ciò che ci rende felici o tristi deriva insomma da come noi valutiamo gli eventi.
Da ciò deriva che è fondamentale conoscere a fondo le modalità di pensiero coinvolte nell'interpretazione di tutto ciò che accade attorno a noi.
Tuttavia se è abbastanza agevole far comprendere a un adulto la relazione che passa fra emozioni, pensieri e comportamento non si può affermare altrettanto quando si lavora con i bambini.
Se riuscissimo a far comprendere ai bambini le loro emozioni negative sarebbe poi più facile poterle trasformare.
La consapevolezza degli stati emotivi e dei processi cognitivi sottostanti, anche elementari, consente al bambino di potere utilizzare questi dati per migliorare la sua capacità di fronteggiare le situazioni della vita quotidiana, migliorando le capacità di coping.
Si aiuta quindi il bambino a trasformare in modo costruttivo le proprie emozioni, avvalendosi di vere e proprie esperienze di apprendimento.
Si può ad esempio insegnare al bambino a riconoscere i propri stati d'animo, evidenziando come le emozioni si manifestino a volte a intensità diverse.
Questo può avvenire inizialmente facendo compilare al bambino un questionario emotivo comportamentale e successivamente facendogli svolgere una serie di attività che gli facilitino il compito: far dare un nome alle emozioni o ad esempio far associare una certa emozione a una specifica espressione del viso, così da poter costruire una vera e propria tabella delle emozioni.
Se si lavorerà bene a questo livello si potranno poi cogliere risultati migliori nelle fasi successive, nel senso che sarà poi più facile aiutare il bambino a trasformare le proprie emozioni negative.
Riuscire in tal senso ha un importanza fondamentale. Basta considerare che le emozioni negative sono in grado di interferire con le attività del piccolo, peggiorando ad esempio il rendimento scolastico o abbassando l'autostima e la capacità di coping.
Ciò potrà influenzare lo sviluppo successivo, compresa la capacità di generare comportamenti sociali adeguati, quali le competenze prosociali e la capacità di cooperazione.
Pubblished online by Francesco Greco
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