Il bambino iperattivo da un punto di vista neuropsicologico - Seconda parte

06:18 Redazione 0 Comments

(Continua dalla prima parte). Come detto precedentemente, da un punto di vista strettamente anatomico sembra che la corteccia prefrontale ed alcuni nuclei della base (nucleo caudato e globo pallido) dei bambini con ADHD siano proprio più piccoli di quelli dei bambini che non presentano tale disturbo. Le tecniche di analisi in vivo delle aree cerebrali mostrano che in queste zone vi è un consumo minore di ossigeno (e quindi minore afflusso ematico) da parte delle cellule cerebrali. In particolare queste cellule avrebbero una disfunzione dei sistemi dopaminergici (la dopamina è uno dei principali neurotrasmettitori che consentono ai neuroni di "comunicare" tra loro) e questo sarebbe uno dei meccanismi di base correlati al disturbo. Alla luce di tutti questi dati sperimentali, negli ultimi anni si è molto diffusa la terapia farmacologica, considerata spesso come una sorta di panacea per il disturbo. In particolare la sostanza che viene maggiormente utilizzata è chiamata metilfenidato. Questa altro non è che una amina secondaria appartenente alla categoria degli psicostimolanti. Il metilfenidato agisce semplicemente come modulatore della quantità di dopamina liberata durante la sinapsi. Questa permette quindi di migliorare la trasmissione di dopamina e soprattutto di rendere più efficace l'inibizione delle risposte e i processi discriminanti degli stimoli. Anche se la terapia farmacologica sembra dare buoni risultati credo che questa strada non debba essere percorsa unilateralmente, senza cioè essere associata alle terapie psicologiche. Non dimentichiamo che i principi attivi, anche se testati, possono sempre presentare degli effetti collaterali. In particolare evidenze cliniche nei bambini con ADHD che hanno assunto il farmaco hanno descritto la presenza di effetti quali diminuzione dell'appetito, insonnia, mal di stomaco, tic, variazioni dell'umore e ansia. In conclusione si può affermare che la terapia farmacologica di oggi è una strada valida ma che comunque essa deve essere affiancata ad altre forme di sostegno, considerando il problema in termini globali e ricordando sempre che il nostro bambino è un essere integrato e complesso.

Pubblished online by Francesco Greco

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