Lasciamo che le nostre ferite d’amore cicatrizzino

04:57 Redazione 2 Comments

Io immaginavo di incontrarla ancora. Non mi ero voluto rassegnare all'idea di perderla per sempre. Come in un romanzo ben fatto aspettavo il suo ritorno. Rimanevo in piedi, col portamento un po’ goffo e sull'uscio del mio destino ad aspettare il sentore dei suoi passi, il suono ritmico delle sue parole incastonate nelle nostre serate migliori, tra un bicchiere di porto e gli aromi di risacca che mi ricordavano la vicinanza al mare. Sapevo però che quella perdita non sarebbe stata transitoria ne mi sarebbe stata concessa una deroga, impalpabile eccezione a me che ero incompleto e fallace, inutile senza di lei; della mia anima me ne mancava un pezzo. Come avrei fatto a vivere senza? Come avrei potuto colmare quella voragine e uscire dal liquido salmastro in cui mi sentivo immerso?” Allora mi sono chiesto: quale potrebbe essere la soluzione a situazioni simili, quando la perdita di un amore, di un grande affetto diventa netta e irreversibile? Noi ci appoggiamo agli altri, questo ci serve per vivere e vivere integrati al nostro contesto sociale. Questo avviene ancora di più quando ad essere coinvolta è la nostra sfera più intima e siamo noi direttamente coinvolti nella perdita della relazione affettiva. Non è facile allora risalire dal baratro della nostra perdita, da questo ipogeo di lacrime che abbiamo perso goccia a goccia. Eppure, normalmente, superiamo la prova e a pieni voti. Questa nostra capacità è innata, fa parte dell'uomo ed è tramandata alle generazioni future grazie a quanto custodito nel patrimonio genetico. Allo stesso tempo vi è in essa una componente appresa, rinforzata da specifici modelli sociali. E poi, a volerla dirla tutta, c’è qualcosa che è al di la di ogni cosa, il nostro essere oltre il tempo e lo spazio, ciò che discende da una natura sovrannaturale.Proprio per questo la capacità delle persone di reagire e di rispondere in modo adattivo a questo tipo di sollecitazioni esterne non è uguale per tutti, ce chi lo fa con facilità e chi invece deve faticare maggiormente per uscire dal periodo di crisi.

2 commenti:

  1. Ciao Francesco,
    diCi delle cose vere...non è uguale per tutti.
    L'Amore è un logorio allo stomaco,quando non ce
    l'hai più l'Amore è finito...
    Ciao Francesco,una buona domenica da Anna2.

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  2. E' la partita più vecchia del mondo, forse una delle più difficili, quella per cui tutto può prendere forma o allo stesso tempo farci sentire privi di tutto, con il un cielo grande chiuso in un pugno o accasciati su noi stessi contro l'angolo di un muro..

    Ciaoo e buona domenica

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