Il desiderio sessuale
In Rubriche - Parliamo di sessuologia
Il desiderio sessuale
L’etimologia del termine “desiderio” nasce dalla leggenda, con il latino de sidera – senza astri - , che ne definisce il rapporto con l’oggetto quale elemento fondamentale perché questa pulsione possa esistere.
Il desiderio sessuale è una pulsione, un “appetito”, prodotto dall’attivazione di uno specifico aggregato di neuroni situato nel cervello. Le basi neurofisiologiche e neuroanatomiche del desiderio sessuale non sono ancora state individuate con la stessa precisione di quelle di altri tipi di pulsione, come la fame, la sete, il sonno.
Il desiderio sessuale costituisce la dimensione più elusiva della sessualità umana. Molte sono le espressioni che lo definiscono: libido, attrazione, voglia, bisogno sessuale, impulso sessuale, spinta erotica, appetito sessuale, interesse sessuale, nostalgia amorosa, desiderio ardente, passione, motivazione sessuale, ricerca d’intimità. Tutte queste definizioni indicano la complessità di implicazioni biologiche, psichiche, personali e relazionali che sono strettamente intrecciate nel desiderio sessuale.
A livello semantico è possibile individuare due componenti:
1) Il bisogno sessuale cioè la sensazione fisica che spinge a cercarsi sessualmente;
2) Il desiderio cioè l’emozione erotica che si nutre di distanza, di ricordi, di anticipazioni.
Il bisogno fisico ha in genere un significato “omeostatico” nel ristabilire l’equilibrio biologico sessuale; il desiderio sessuale ha invece spesso una valenza “antiomeostatica” volta alla rottura degli equilibri esistenziali precedenti.
Il desiderio può essere considerato da un punto di vista neuropsichico come espressione di una funzione associativa complessa, attivata da stimoli esogeni o endogeni che induce il bisogno e il desiderio di comportarsi sessualmente (Graziottin, 2004).
Tra gli stimoli endogeni ci sono l’immaginario erotico, le fantasie volontarie e involontarie, come le visioni erotiche a occhi aperti, i sogni erotici, i bisogni pulsionali, le emozioni, gli affetti.
Gli stimoli esogeni comprendono tutti quei segnali, consci e subliminali, visivi, tattili, gustativi, uditivi e olfattivi che sono veicolati dagli organi di senso e che attivano sia la corteccia cerebrale, nelle aree sensoriali e emotivo-affettive, sia le vie e i centri che coordinano il comportamento sessuale (Pfaus e Everitti, 1995; Panksepp, 1988; Solms & Turnbull, 2002).
Pragmaticamente, il desiderio può essere considerato come la risultante delle forze che ci portano verso il comportamento sessuale o ce ne allontanano (Levine, 2003).
Il desiderio nasce da fattori:
1) Biologici (Levin, 1994; Bloom & Kupfer, 1995; Kandel et al., 1999; Solms & Turbull, 2002; Graziottin, 1998; Rosen et al., 1999; Graziottin & Koochaki, 2003; Segraves & Balon, 2003);
2) Psichici (Leiblum & Rosen, 1988, 2000; Solms & Turnbull, 2002; Levine, 2003).
3) Relazionali (Clement, 2002; Klusmann, 2002; Liu 2003, Graziottin & Koochaki, 2003).
La diagnosi eziologica dei disturbi del desiderio, essenziale per una terapia adeguata non può escludere la conoscenza dei fattori biologici, psichici e relazionali che alimentano e modulano il desiderio.
Il desiderio sessuale è una pulsione, un “appetito”, prodotto dall’attivazione di uno specifico aggregato di neuroni situato nel cervello. Le basi neurofisiologiche e neuroanatomiche del desiderio sessuale non sono ancora state individuate con la stessa precisione di quelle di altri tipi di pulsione, come la fame, la sete, il sonno.
Il desiderio sessuale costituisce la dimensione più elusiva della sessualità umana. Molte sono le espressioni che lo definiscono: libido, attrazione, voglia, bisogno sessuale, impulso sessuale, spinta erotica, appetito sessuale, interesse sessuale, nostalgia amorosa, desiderio ardente, passione, motivazione sessuale, ricerca d’intimità. Tutte queste definizioni indicano la complessità di implicazioni biologiche, psichiche, personali e relazionali che sono strettamente intrecciate nel desiderio sessuale.
A livello semantico è possibile individuare due componenti:
1) Il bisogno sessuale cioè la sensazione fisica che spinge a cercarsi sessualmente;
2) Il desiderio cioè l’emozione erotica che si nutre di distanza, di ricordi, di anticipazioni.
Il bisogno fisico ha in genere un significato “omeostatico” nel ristabilire l’equilibrio biologico sessuale; il desiderio sessuale ha invece spesso una valenza “antiomeostatica” volta alla rottura degli equilibri esistenziali precedenti.
Il desiderio può essere considerato da un punto di vista neuropsichico come espressione di una funzione associativa complessa, attivata da stimoli esogeni o endogeni che induce il bisogno e il desiderio di comportarsi sessualmente (Graziottin, 2004).
Tra gli stimoli endogeni ci sono l’immaginario erotico, le fantasie volontarie e involontarie, come le visioni erotiche a occhi aperti, i sogni erotici, i bisogni pulsionali, le emozioni, gli affetti.
Gli stimoli esogeni comprendono tutti quei segnali, consci e subliminali, visivi, tattili, gustativi, uditivi e olfattivi che sono veicolati dagli organi di senso e che attivano sia la corteccia cerebrale, nelle aree sensoriali e emotivo-affettive, sia le vie e i centri che coordinano il comportamento sessuale (Pfaus e Everitti, 1995; Panksepp, 1988; Solms & Turnbull, 2002).
Pragmaticamente, il desiderio può essere considerato come la risultante delle forze che ci portano verso il comportamento sessuale o ce ne allontanano (Levine, 2003).
Il desiderio nasce da fattori:
1) Biologici (Levin, 1994; Bloom & Kupfer, 1995; Kandel et al., 1999; Solms & Turbull, 2002; Graziottin, 1998; Rosen et al., 1999; Graziottin & Koochaki, 2003; Segraves & Balon, 2003);
2) Psichici (Leiblum & Rosen, 1988, 2000; Solms & Turnbull, 2002; Levine, 2003).
3) Relazionali (Clement, 2002; Klusmann, 2002; Liu 2003, Graziottin & Koochaki, 2003).
La diagnosi eziologica dei disturbi del desiderio, essenziale per una terapia adeguata non può escludere la conoscenza dei fattori biologici, psichici e relazionali che alimentano e modulano il desiderio.
Parliamo di sessuologia: La rubrica ha l’obiettivo di trattare argomenti che riguardano la sessualità umana nelle sue più svariate sfaccettature in una prospettiva multidisciplinare e con un approccio psicoeducativo. La rubrica offre la possibilità di formulare domande a tutti coloro che hanno dubbi o semplice curiosità. Vista la delicatezza di alcune tematiche, gli articoli e le risposte fornite, non vogliono e non si possono sostituire alla consulenza di un professionista, che solo dopo un’attenta valutazione del singolo caso potrà fornire un “quadro clinico” e una modalità specifica d’intervento.
Laura Colonna è Psicologa clinica, psicosessuologa, esperta di disfunzioni sessuali (maschili e femminili), disagi relazionali della coppia, tematiche riguardanti lo sviluppo psicosessuale del bambino. Effettua interventi di educazione socioaffettiva, gruppi esperenziali per la consapevolezza e il benessere sessuale e corporeo. Attualmente è specializzanda presso la scuola di specializzazione in psicoterapia IACP (Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona) di Roma.
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