Quando viene effettuato il prelievo degli organi per il trapianto?
Oggi sempre più spesso si parla di trapianti. L'attenzione e la sensibilità dell'opinione pubblica é aumentata considerevolmente negli ultimi anni e questo perché purtroppo sono aumentate le diagnosi di malattie terminali d'organo.
Così gradualmente si sono cominciati a prendere in considerazione gli aspetti legati all'impatto e alle conseguenze psicosociali del trapianto nei pazienti.
Si é più volte ribadita in tal senso l'importanza di una attenta valutazione psicologica dei pazienti preliminare al trapianto stesso.
Tuttavia molti ancora oggi si pongono interrogativi apparentemente semplici legati all'intervento e questo é sicuramente dovuto alla necessità di fare maggiore chiarezza.
Ad esempio quando avviene il trapianto d'organi? Questo avviene solo ed esclusivamente quando vengono accertate specifiche condizioni cliniche del paziente.
Il prelievo avviene infatti nel momento in cui é possibile accertare senza ombra di dubbio la morte encefalica o morte cerebrale, una condizione cioè che é definita irreversibile. Non si tratta quindi di coma, il quale di per se é uno stato ben diverso in presenza del quale non si procederebbe certo all'espianto.
L'accertamento di morte cerebrale é effettuato da un medico legale, da un anestesista-rianimatore e da un neurofisiopatologo, i quali stilano una certificazione sulla base di un periodo di osservazione che per gli adulti é di almeno 6 ore consecutive.Solo una volta verificata la cessazione di ogni attività cerebrale si potrà procedere al prelievo degli organi, i quali vengono così trapiantati al paziente ricevente.
Pubblished online by Francesco Greco
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