Breve neuropsicologia della depressione
Per quel che concerne i disturbi dell'umore, trovandosi in presenza di una alterazione della sfera neurovegetativa, é possibile affermare che vi é sempre un coinvolgimento delle componenti somatiche.
Da questo punto di vista basta considerare tutte le alterazioni che riguardano il ritmo sonno veglia, quelle concernenti la sfera sessuale (frequentemente con scomparsa o diminuzione del desiderio sessuale) e quelle che riguardano l'alimentazione e gli stili alimentari.
Classicamente é possibile individuare nell'alterazione della concentrazione sinaptica delle amine biogene il cluster di riferimento neurobiologico, focalizzando quindi l'attenzione sull'attività di serotonina, noradrenalina e dopamina.
Nella depressione vi sarebbe in particolare una alterazione dei sistemi serotoninergici, tanto che i farmaci che bloccano il reuptake della serotonina (SSRI) o quelli che agiscono sui recettori serotoninergici sono tra i più comunemente utilizzati per questo disturbo.
I farmaci SSRI (paroxetina, citalopram) possono essere considerati di ultima generazione e probabilmente hanno una maggiore efficacia rispetto ai vecchi antidepressivi triciclici (ATC) o agli inibitori della monoaminossidasi (IMAO).
Tuttavia é necessario considerare i processi neurochimici coinvolti nell'ottica della complessità. Evidentemente rilevanti sono pure le alterazioni dei sistemi noradrenergici, in quanto vi sarebbe una bassa disponibilità sinaptica del neurotrasmettitore nei pazienti depressi.
Per quel che concerne gli aspetti neuroanatomici si é potuta constatare una riduzione del livello di attività delle aree cerebrali frontali, nonché della corteccia paralimbica temporale anteriore e delle zone parietali.
Sarebbero pure coinvolte alcune aree del sistema limbico (ipotalamo e mesencefalo) in grado di influenzare i processi maturazionali del paziente depresso. Altri studi (Gold et al., 1998) hanno evidenziato ulteriori possibili influenze, quali una ipersecrezione dell'ormone della corticotropina (CRH) nonché alterazioni dell'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide (HPT).
Pubblished online by Francesco Greco
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