Alla scoperta dei 'piaceri d’oltreoceano'
In Rubriche - Sesso e dintorni
Alla scoperta dei "piaceri d’oltreoceano"
Corpi scolpiti nell’ebano, forme sinuose, sguardi languidi e movenze afrodisiache … quanti, nell’intimità dei propri pensieri hanno immaginato di essere travolti e avvolti dal corpo statuario di un ragazzo giamaicano o dalla sinuosità di una donna brasiliana, magari lontano da occhi indiscreti, dalla routine … magari su una spiaggia tropicale, coccolati dal vento e dai raggi del sole …, ma , mentre molti sognano solo ad occhi aperti, tanti altri, senza finti moralismi e falso pudore, con un semplice volo low cost approdano facilmente sui paradisi del sesso “pret a porter”.
Il turismo sessuale ha dato vita ad un vero e proprio mercato del sesso, infatti quello tra Viaggio ed eros, soprattutto negli ultimi anni, sembra un connubio sempre più spesso caratterizzante le scelte turistiche non solo di molti uomini, ma anche di moltissime donne.
Tale fenomeno storicamente caratterizzava le scelte maschili: uomini soli, annoiati, stanchi della routine, curiosi o repressi sceglievano mete sessuali, per vacanze ludiche, rigeneranti e sessualmente appaganti ma, senza alcuna implicazione emozionale e relazionale.
Oggi, invece, dopo la rivoluzione sessuale del sessantotto e i repentini cambiamenti dei ruoli sessuali, anche le donne, lontane da casa, dai luoghi comuni sulla sessualità femminile, da occhi indiscreti e familiari, si concedono viaggi “paradisiaci”alla ricerca di mete erotiche, più che esotiche.
La “sessualità mercenaria”quindi sembra non avere sesso: dalla datata prostituta siamo passati ai gigolò e ai toy boy pronti a simulare amore e coinvolgimento, dietro qualche compenso; molte donne, recandosi in luoghi come la Giamaica, o il Brasile si concedono la trasgressione di divertirsi con ragazzi del luogo giovani, aitanti e pronti a dedicare singolari “attenzioni” in cambio di pochi soldi o qualche vestito nuovo.
Che ci sia, dietro queste avventure oltreoceano, la volontà di ritrovare la gratificazione narcisistica, lo slancio vitale ed emozionale probabilmente persi? Intraprendere un viaggio all’insegna dell’esperienza sessuale significa concedersi il lusso di trasgredire, darsi la possibilità di vivere un Sé diverso, quello soffocato dalla quotidianità e vivere uno spazio nuovo, ricco di stimoli ed esperienze rilassanti, piacevoli, paradisiache. Quali possono essere i vantaggi di queste trasgressioni?
Certamente, richiedendo prestazioni fisiche in cambio di esigue quantità di denaro si ha possibilità di ricevere sesso in cambio praticamente di nulla, ovvero di alcun coinvolgimento emotivo/sentimentale.
Si usa un corpo per i propri benefici, servendosi dei soldi come unico ‘intermediario’ tra il sé e l’altro, ciò crea i presupposti per un’assenza totale di problemi derivanti dal dover rendere conto dell’esser entrati nell’intimità di quella persona. D’altra parte, acquistando un corpo, lo si può gestire, utilizzare, personalizzare secondo i più perversi e creativi desideri, dando libero sfogo alle fantasie che, a livello familiare, non possono essere soddisfatte ma, una volta riaperta la porta di casa?
spesso non si ha il coraggio di raccontare agli amici /amiche ciò che si è fatto o altre volte si finge di aver provato delle esperienze che si sono solo immaginate.
In conclusione, essere sé stessi è sempre più complicato, ma, se proprio si sceglie di vivere la propria vita oltreoceano, forse avrebbe più senso farlo per liberarsi da tasse, smog, falsi perbenismi, ed altro.
La sessualità, in qualsiasi luogo sia vissuta, avrà sempre un piacere soggettivo che nessuna meta esotica potrà donare.
Scritto da Melania Monfregola.
Il turismo sessuale ha dato vita ad un vero e proprio mercato del sesso, infatti quello tra Viaggio ed eros, soprattutto negli ultimi anni, sembra un connubio sempre più spesso caratterizzante le scelte turistiche non solo di molti uomini, ma anche di moltissime donne.
Tale fenomeno storicamente caratterizzava le scelte maschili: uomini soli, annoiati, stanchi della routine, curiosi o repressi sceglievano mete sessuali, per vacanze ludiche, rigeneranti e sessualmente appaganti ma, senza alcuna implicazione emozionale e relazionale.
Oggi, invece, dopo la rivoluzione sessuale del sessantotto e i repentini cambiamenti dei ruoli sessuali, anche le donne, lontane da casa, dai luoghi comuni sulla sessualità femminile, da occhi indiscreti e familiari, si concedono viaggi “paradisiaci”alla ricerca di mete erotiche, più che esotiche.
La “sessualità mercenaria”quindi sembra non avere sesso: dalla datata prostituta siamo passati ai gigolò e ai toy boy pronti a simulare amore e coinvolgimento, dietro qualche compenso; molte donne, recandosi in luoghi come la Giamaica, o il Brasile si concedono la trasgressione di divertirsi con ragazzi del luogo giovani, aitanti e pronti a dedicare singolari “attenzioni” in cambio di pochi soldi o qualche vestito nuovo.
Che ci sia, dietro queste avventure oltreoceano, la volontà di ritrovare la gratificazione narcisistica, lo slancio vitale ed emozionale probabilmente persi? Intraprendere un viaggio all’insegna dell’esperienza sessuale significa concedersi il lusso di trasgredire, darsi la possibilità di vivere un Sé diverso, quello soffocato dalla quotidianità e vivere uno spazio nuovo, ricco di stimoli ed esperienze rilassanti, piacevoli, paradisiache. Quali possono essere i vantaggi di queste trasgressioni?
Certamente, richiedendo prestazioni fisiche in cambio di esigue quantità di denaro si ha possibilità di ricevere sesso in cambio praticamente di nulla, ovvero di alcun coinvolgimento emotivo/sentimentale.
Si usa un corpo per i propri benefici, servendosi dei soldi come unico ‘intermediario’ tra il sé e l’altro, ciò crea i presupposti per un’assenza totale di problemi derivanti dal dover rendere conto dell’esser entrati nell’intimità di quella persona. D’altra parte, acquistando un corpo, lo si può gestire, utilizzare, personalizzare secondo i più perversi e creativi desideri, dando libero sfogo alle fantasie che, a livello familiare, non possono essere soddisfatte ma, una volta riaperta la porta di casa?
spesso non si ha il coraggio di raccontare agli amici /amiche ciò che si è fatto o altre volte si finge di aver provato delle esperienze che si sono solo immaginate.
In conclusione, essere sé stessi è sempre più complicato, ma, se proprio si sceglie di vivere la propria vita oltreoceano, forse avrebbe più senso farlo per liberarsi da tasse, smog, falsi perbenismi, ed altro.
La sessualità, in qualsiasi luogo sia vissuta, avrà sempre un piacere soggettivo che nessuna meta esotica potrà donare.
Scritto da Melania Monfregola.
Sesso e dintorni: La rubrica Sesso e dintorni ha l’obiettivo di informare, discutere e aggiornare gli utenti circa i vari aspetti della sessuologia. L’accento è posto sullo sviluppo del proprio benessere sessuale individuale e di coppia. Attraverso la rubrica è possibile porre domande e avere chiarimenti rispetto ai vari aspetti della sessualità.
Valentina De Maio è una psicologa clinica, sessuologa ed esperta in relazioni di coppia oltre che psicoterapeuta psicodinamico individuale e di gruppo. Ha studiato presso la Seconda università degli studi di Napoli laureandosi con una tesi sul mobbing. Ha poi conseguito il master di II Livello in Sessuologia clinica, presso l’Associazione Italiana di Sessuologia Clinica a Roma. Attualmente collabora con varie associazioni per corsi di formazione aziendali e scolastici ed effettua consulenza on line sessuologica e di coppia.
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