Le abitudini: nemiche o alleate?
In Rubriche - Psicologia della Salute
Le abitudini: nemiche o alleate?
Alcuni abitudini sono piacevoli ma ormai notoriamente nocive: mangiare eccessivamente , bere superalcolici, fumare molte sigarette.
Sono comportamenti che possono alla lunga danneggiare il nostro benessere fisico.
Ma chi lo sa se anche un’esistenza troppo regolare, senza piaceri e scarsamente emozionante, potrebbe rivelarsi negativa, poiché si traduce in una progressiva chiusura e nell’esaurimento dello slancio vitale.
Sono finiti i tempi in cui l’autoerotismo era considerato una cattiva abitudine sessuale, al contrario, oggi, sono considerati negativi comportamenti non di iperattività sessuale ma di astinenza, un partner stressato che ogni sera rientra a casa, si siede davanti la tv, dichiarandosi troppo stanco per un’attività coniugale creativa.
Sempre più coppie si domandano se un’attività sessuale ripetitiva e priva di slancio sia l’inevitabile evoluzione della sessualità di coppia o se è possibile intervenire prima che il desiderio dell’altro svanisca definitivamente.
Avere il desiderio di cambiare abitudini a volte non basta. A volte invece si trova il coraggio ma non si sa come affrontare il cambiamento.
Perché è cosi difficile cambiare?
Anzitutto perché le abitudine sono funzionali alla nostra vita quotidiana, ci danno sicurezza, ci ricordano il ruolo che abbiamo conquistato nella società. Tuttavia dal ruolo allo stereotipo il passo è breve. Il passaggio alla fissità delle emozioni degli oggetti delle convenzioni può diventare una prigione.
I ruoli tendono a mutare ma a volte si passa semplicemente da uno stereotipo all’altro ricordiamo nel mondo femminile, i modelli dell’angelo del focolare, della lolita, sostituiti dalla superwoman e dalla donna manager.
L’uomo ha fatto il cammino: da macho, manager in carriera a Peter Pan .
Le abitudini ci aiutano a vivere, permettono di mettere radici, formano il legame con le tradizioni. In questo senso sono positive, rinforzano la nostra identità. Al tempo stesso sono un nemico che si nasconde nel nostro corpo e nella nostra mente, perché possono farci scivolare nell’apatia. Dovremmo rinforzare in noi:
il coraggio di esplorare, andare verso il nuovo muovendosi da territori sicuri;
il gusto di cambiare, non farsi costringere a cambiare dagli eventi, consideriamo i cambiamenti come esplorazioni di posti nuovi;
l’accettazione dell’imprevisto, lasciare che le cose che accadono all’improvviso ci aprano nuove possibilità;
mettersi nella condizione di scoprire cose sconosciute in quello che ci è già familiare.
Sono comportamenti che possono alla lunga danneggiare il nostro benessere fisico.
Ma chi lo sa se anche un’esistenza troppo regolare, senza piaceri e scarsamente emozionante, potrebbe rivelarsi negativa, poiché si traduce in una progressiva chiusura e nell’esaurimento dello slancio vitale.
Sono finiti i tempi in cui l’autoerotismo era considerato una cattiva abitudine sessuale, al contrario, oggi, sono considerati negativi comportamenti non di iperattività sessuale ma di astinenza, un partner stressato che ogni sera rientra a casa, si siede davanti la tv, dichiarandosi troppo stanco per un’attività coniugale creativa.
Sempre più coppie si domandano se un’attività sessuale ripetitiva e priva di slancio sia l’inevitabile evoluzione della sessualità di coppia o se è possibile intervenire prima che il desiderio dell’altro svanisca definitivamente.
Avere il desiderio di cambiare abitudini a volte non basta. A volte invece si trova il coraggio ma non si sa come affrontare il cambiamento.
Perché è cosi difficile cambiare?
Anzitutto perché le abitudine sono funzionali alla nostra vita quotidiana, ci danno sicurezza, ci ricordano il ruolo che abbiamo conquistato nella società. Tuttavia dal ruolo allo stereotipo il passo è breve. Il passaggio alla fissità delle emozioni degli oggetti delle convenzioni può diventare una prigione.
I ruoli tendono a mutare ma a volte si passa semplicemente da uno stereotipo all’altro ricordiamo nel mondo femminile, i modelli dell’angelo del focolare, della lolita, sostituiti dalla superwoman e dalla donna manager.
L’uomo ha fatto il cammino: da macho, manager in carriera a Peter Pan .
Le abitudini ci aiutano a vivere, permettono di mettere radici, formano il legame con le tradizioni. In questo senso sono positive, rinforzano la nostra identità. Al tempo stesso sono un nemico che si nasconde nel nostro corpo e nella nostra mente, perché possono farci scivolare nell’apatia. Dovremmo rinforzare in noi:
il coraggio di esplorare, andare verso il nuovo muovendosi da territori sicuri;
il gusto di cambiare, non farsi costringere a cambiare dagli eventi, consideriamo i cambiamenti come esplorazioni di posti nuovi;
l’accettazione dell’imprevisto, lasciare che le cose che accadono all’improvviso ci aprano nuove possibilità;
mettersi nella condizione di scoprire cose sconosciute in quello che ci è già familiare.
Psicologia della Salute: La rubrica Psicologia della Salute affronta i temi di salute e situazioni problematiche che interessano le persone nella quotidianità, mettendo in luce l'integrazione del binomio mente-corpo. Il focus è centrato su elementi psicologici che caratterizzano l'individuo, i gruppi e le relazioni familiari in ogni fase del ciclo di vita, sempre in un ottica di promozione del benessere e valorizzazione delle competenze individuali e delle risorse sociali, così come delle abilità fisiche.
Antonietta Dattola è una psicologa clinica e di comunità, psicoterapeuta, specialista in psicologia della salute. Esperta in tecniche di rilassamento, tecniche induttive e immaginative.
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