La crisi di coppia e i suoi 7 segnali

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La crisi di coppia e i suoi 7 segnali

Le relazioni di coppia possono essere definite come un percorso in continua crescita, dove oltre ai momenti positivi possono sorgere anche degli ostacoli che se superati permettono al rapporto di evolversi e migliorare.
Vi sono alcuni segnali che preannunciano la crisi di coppia, è importante dire che non sono generalizzabili a tutte le coppie e che ogni relazione ha il suo andamento, semplicemente possono essere tenuti in considerazione se si avvertono o sono presenti nel rapporto.

I 7 segnali della crisi di coppia sono:

1) Negare il sostegno al partner: Smettere di offrire (o di ricevere) sostegno e approvazione alla persona che ci sta accanto è il primo segnale da prendere in considerazione e su cui è necessario "lavorare". Perché è il comportamento di rifiuto che, prima di ogni altro, determina un generale sentimento di malessere psico-fisico.
2) Pensieri negativi in loop : Uno dei segnali di insoddisfazione nella coppia è dato dal circolo vizioso di pensieri negativi e atteggiamenti ostili nei confronti dell'altra persona. Che si esprimono sulle più piccole questioni, in realtà si possono celare dietro a questi pretesti emozioni come rabbia e fastidio verso l'altro.
3) Lo schema richiesta-rifiuto: Voi esprimete a voce alta un dubbio relativo all'ultima visita dei suoi genitori. Lui, prontamente, vi ignora sdraiandosi sul divano a guardare la tv. 
Un altro pericoloso segno di malcontento all'interno di un rapporto è il sistema "richiesta-rifiuto", che denota una forte incomunicabilità. In genere, è la donna ad avanzare richieste o lanciare argomenti di discussione, mentre l'uomo, tra i due, è colui che tende a rifiutare il confronto, isolandosi.
4) Convinzioni (ir)reali: Fare ripetutamente l'inventario delle carenze del partner non è il modo migliore per mantenere l'armonia. Quelle "distorsioni cognitive", quelle "convinzioni irreali" che, specie nei primi tempi, rendono la persona amata un essere pressoché "perfetto", fanno bene alla relazione e sono determinanti per la soddisfazione di coppia. 
Pertanto, finché l'interpretazione personale di ciò che altri definirebbero "difetti" è positiva, tutto filerà liscio. In caso contrario, meglio alzare le antenne e indagare su cosa effettivamente non va più.
5) Le giustificazioni: Ha fatto tardi al lavoro, sei certa, per ragioni che non dipendevano da lui? Oppure è una cosa che succede di continuo e pensi che potrebbe facilmente trasformarla in un'abitudine? Le ragioni che attribuiamo al nostro e al suo comportamento sono determinanti ai fini di una buona intesa. Se l'ago della bilancia, anziché verso la giustificazione, tende alla critica, è il caso di riflettere su quanto ci si sente soddisfatti dalla relazione.
6) Discrepanza tra partner e ideale: "Mi piace e desidero un uomo come Brad Pitt". "Non ho intenzione di accettare alternative" (nonostante un partner ci sia già...). Se la mettete così, l'insoddisfazione è garantita!
7) L'evoluzione: Il grado di soddisfazione è associato alla percezione che la relazione sia migliorata nel tempo. Se vi sentite in una sorta di "limbo sentimentale", probabilmente non vi è stata grande evoluzione e forse è giunto il momento di dare "una spinta" al rapporto. Nel bene o nel male.

Ogni coppia ha il suo percorso e il suo andamento e attraversa diversi momenti evolutivi e di cambiamento, lavorarci insieme supportati può essere la strada per poter superare la crisi o arrivare ad una separazione sana.


A-Coppia-Menti: In A-Coppia-Menti le parole chiave sono coppia e sessualità. Una riflessione sui principali problemi di coppia, dalle coppie di fatto alle nuove coppie, passando per la scelta di essere single.


Eleonora Sellitto è specializzanda in Psicoterapia, Psicologia di Comunità ad Approccio integrato presso l’ASPIC. Si occupa di consulenza psicologica per i disturbi d’ansia e stress, patologie alimentari (anoressia e bulimia), e consulenza nelle relazioni di coppia. L’attività clinica si focalizza nell’intervento sul disagio familiare e sulla consulenza alla genitorialità, nonché al supporto nelle fasi di transizione come adolescenza.



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