L’importanza di sviluppare corrette e personali strategie di studio
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In Rubriche - Imparare è un piacere: come superare le difficoltà di apprendimento
L’importanza di sviluppare corrette e personali strategie di studio
In genere durante l'anno scolastico si lavora con i compiti a casa, ci si serve
cioè dei compiti come strumento per introdurre altre competenze: osservazione,
analisi del problema, ricerca di possibili soluzioni; contemporaneamente si
lavora sul metodo di studio cercando di aumentare la capacità di "osservarsi
mentre si studia", di verificare di aver esattamente compreso quello che
richiede l'esercizio e intervenendo sul compito con le strategie adeguate.
Questo è tanto più importante man mano che aumentano le richieste scolastiche di rielaborazione e studio del materiale.
A volte accade che i bambini "facciano resistenza" nei confronti di richieste che non sono in consonanza con le presunte attese dell'insegnante: "La maestra mi ha detto di studiare da qui a qui...", "Questo non me lo chiede, è inutile saperlo" e rifiutano quindi di collegare le proprie conoscenze con il materiale prettamente scolastico, creando così un apprendimento "usa e getta" che non porta nessuna motivazione intrinseca per le discipline.
Alcuni bambini sono orientati al risultato in quanto la storia di insuccessi scolastici li porta a vedere nel "bel voto" l'unico motivo di soddisfazione mentre scarso valore è attribuito all'effettivo sviluppo di competenze.
Questo è piuttosto grave in quanto si rischia di creare studenti che non espandono bensì atrofizzano la loro mente e di conseguenza umiliano le proprie capacità intellettive sul nascere. L'apprendimento è significativo quando risponde a determinate esigenze cognitive dello studente, in linea con la sua età, livello di maturazione personale e interessi. Perciò la rielaborazione personale dev'essere quanto mai enfatizzata.
Questo è tanto più importante man mano che aumentano le richieste scolastiche di rielaborazione e studio del materiale.
A volte accade che i bambini "facciano resistenza" nei confronti di richieste che non sono in consonanza con le presunte attese dell'insegnante: "La maestra mi ha detto di studiare da qui a qui...", "Questo non me lo chiede, è inutile saperlo" e rifiutano quindi di collegare le proprie conoscenze con il materiale prettamente scolastico, creando così un apprendimento "usa e getta" che non porta nessuna motivazione intrinseca per le discipline.
Alcuni bambini sono orientati al risultato in quanto la storia di insuccessi scolastici li porta a vedere nel "bel voto" l'unico motivo di soddisfazione mentre scarso valore è attribuito all'effettivo sviluppo di competenze.
Questo è piuttosto grave in quanto si rischia di creare studenti che non espandono bensì atrofizzano la loro mente e di conseguenza umiliano le proprie capacità intellettive sul nascere. L'apprendimento è significativo quando risponde a determinate esigenze cognitive dello studente, in linea con la sua età, livello di maturazione personale e interessi. Perciò la rielaborazione personale dev'essere quanto mai enfatizzata.
Imparare è un piacere: come superare le difficoltà di apprendimento: questa rubrica ha come focus principale i disturbi dell’apprendimento, affinché possano essere chiariti significato e implicazioni sullo sviluppo socio-intellettivo dei bambini. Vengono descritti stili d'insegnamento scolastici e modalità di apprendimento particolari, così come alcune tecniche e strategie di compensazione, software specifici e accortezze per migliorare le abilità di apprendimento. L’obiettivo è aiutare i bambini e i loro genitori, diminuire i sintomi di ansia e bassa autostima che spesso accompagnano questi disturbi.
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Isabella Fiorot si è laureata in psicologia dell’intervento nella scuola (laurea magistrale) presso l’Università degli Studi di Padova; è iscritta all’Albo degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, sezione A e ha conseguito un master in disturbi specifici dell’apprendimento. Ha svolto un corso on line sulle strategie e metodologie di compensazione dei DSA e lavora con bambini con difficoltà di apprendimento, iperattività, autismo.
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