Lo stress lavoro-correlato in un ottica Biopsicosociale - Prima parte
Finalmente oggi si inizia a lavorare concretamente rispetto ad alcuni temi fino a qualche tempo fa trascurati e di cui veniva sottovalutata l'influenza.
Ci si riferisce in particolare allo stress lavorativo, il quale può causare innumerevoli conseguenze per gli individui che lavorano in determinati contesti e a certe condizioni specifiche.
Se lo stress raggiunge determinati livelli in termini di intensità e per un periodo di tempo prolungato, può avere infatti un impatto molto forte, a volte devastante.
Si pensi al mobbing ad esempio, e alla costellazione di sintomi psicosomatici a cui può portare (ne tratteremo prossimamente).
L'anno scorso è finalmente entrata in vigore una nuova normativa (D.Lgs. 9-4-2008 n. 81) che riconosce, da un lato l'esistenza di una serie specifica di variabili che possono mettere a rischio la salute dei lavoratori (definite fattori di rischio trasversali), e soprattutto sottolinea l'obbligo del datore di lavoro di valutare tutti i possibili rischi per la salute (si veda in proposito l’art. 28) qui intesa in modo globale, e quindi da un punto di vista biopsicosociale.
Ricordo che da un punto di vista biopsicosociale la promozione della salute e del benessere individuale passa sempre dalla salute e dal benessere della collettività, in quanto ogni individuo risulta pienamente “in salute” solo se soddisfatto in tutti i suoi aspetti, da quello biologico, fino a quello psicologico e sociale.
Viene considerato quindi l'individuo nella sua globalità, costituito e influenzato proprio da fattori biologici, psicologici e sociali. … Continua …
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