Dieta, fame e sovrappeso. Un nuovo modo di rapportarsi col cibo - Prima parte

05:02 Redazione 0 Comments

Dieta, cibo, sovrappeso sono parole chiave, permeate di contenuti ben precisi. Forse sono troppo inflazionate, specie in determinati periodi, quando ognuno pare voglia svestirsi dagli involucri e dai torpori invernali. Nell'atto dello svestirsi mettiamo in gioco noi stessi ed il concetto che abbiamo circa l’essere corporeo e la forma esteriore con la quale ci presentiamo agli altri. Poi magari, guardandoci allo specchio, ci sentiamo inadeguati, non in forma, in sovrappeso. Stiamo così in piedi, a ridosso del nostro specchio e dell'immagine riflessa d'una nudità incombente e certe volte difficile da accettare. E quando ci si sente in sovrappeso queste sensazioni si accentuano. Alle volte possiamo avvertire un abbassamento dell'autostima, mentre aumentano sensi di colpa e percezione di inadeguatezza. Come sottolineato più volte, se siamo ingrassati è perché probabilmente abbiamo avuto a disposizione una gran quantità di calorie, ben oltre il nostro reale. Classicamente infatti per sovrappeso si intende un eccessivo apporto calorico con ridotto dispendio energetico, situazione che comporta quindi energia che si immagazzina sotto forma di grasso. E il fatto che il mercato tenda a proporci continuamente cibi molto zuccherati non è certo una situazione della quale si può essere felici. I bambini poi sono le vittime principali di un certo modo di fare affari, in un panorama che vorrebbe modificare fin dall'inizio le abitudini alimentari. In realtà, proprio nei primi 5 mesi di vita è importantissimo che i genitori tengano sotto controllo lo stile alimentare del bambino. Essi inoltre devono contrastare la vita sedentaria, incentivando il gioco infantile, le attività all'aria aperta intese proprio come momento ludico e spontaneo. Ma quale è il significato della nostra forma esteriore? Non è forse l'espressione del nostro essere, quasi un nucleo di identità mal celata? Lo stato di sovrappeso non ci appartiene per natura perché di per se esprime una forma originaria a noi estranea.Tutti i disturbi del comportamento alimentare hanno questa radice comune, un nucleo fondante collegato all’identità individuale. … Continua

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