Aspetti cognitivi nella valutazione psicologica dei pazienti in attesa di trapianto - Seconda parte
(Continua dalla prima parte) Costrutti mentali del paziente non sufficientemente elaborati possono determinare infatti le basi per un disagio psichico successivo e pregiudicare quindi tutto il lavoro svolto.
Una volta analizzati attentamente i vissuti, le fantasie ed i pensieri irrazionali del paziente é necessaria quindi una opportuna ristrutturazione cognitiva volta a "smantellare" il sistema di credenze del paziente. Quest'ultimo presenta in genere alcune caratteristiche comuni, ma si é potuto costatare con la pratica clinica che le fantasie ed i timori che su di esse si basano possono differire in base alla tipologia di trapianto e all'organo che é coinvolto.
Così ad esempio, i pazienti cardiaci in attesa di trapianto di cuore possono riferire timori altamente irrazionali, legati a pregiudizi anche di stampo culturale. Spesso temono di ereditare caratteristiche emotive ed affettive proprie del donatore, acquisite in seguito all'intervento. Questo perché il cuore é da sempre associato alla sfera dell'amore e dei sentimenti.
Evidentemente questo é un campo di ricerca molto importante ma che necessita di continui approfondimenti al fine di migliorare ulteriormente la pratica clinica.
Sarebbe interessante ad esempio poter disporre di una analisi minuziosa di tutte le idee irrazionali tipiche dei pazienti in attesa di trapianto, così da poter lavorare su di essi e ridurre al minimo le possibili conseguenze nelle fasi successive.
Ristrutturazione cognitiva e psicoeducazione rappresentano in questo senso strumenti indispensabili.Da un punto di vista sperimentale questi dati potrebbero essere utili anche per la costruzione di nuovi strumenti di misura e per facilitare l'individuazione delle aree più delicate su cui lavorare.
Fatto :) Ale(http://sentieridellamedicina.blogspot.com)
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