Copenaghen & Co: la solita storia ma il clima della Terra non può più aspettare
Anche questa volta, come da un po’ di tempo a questa parte, abbiamo assistito impotenti agli incontri tra le nazioni della Terra per cercare di trovare un accordo su strategie unitarie che consentano in qualche modo di arrestare il baratro climatico che ormai pare insidiare la nostra vita quotidiana.
Si tratta di una amara consuetudine, di fallimenti più o meno velati.
Questo solito copione mi pare di anno in anno sempre più insopportabile, non riesco più a tollerare che ancora si perda del tempo.
Loro hanno tutto chiaro, hanno gli studi in mano, sanno cosa sta succedendo.
Bizzarrie del tempo? Convulsi cambiamenti climatici, repentini e imprevedibili? Si tratta della febbre della Terra, che in fin dei conti é nostra madre, c'é un grido di dolore, una lancia che pare averla trafitta, fino ad affondare il male nel suo cuore avvelenato.
Posso capire che c'é sempre l'economia ed il denaro dietro le solite scelte di comodo, ma qui si tratta di noi adesso e del futuro dei nostri figli, che non é poi così lontano.
La nostra Terra non può più aspettare, né sono sicuro si faccia ancora in tempo a sanare ciò che in essa incombe, come un turbine che la devasta in lungo e in largo.
Io sogno responsabilità di chi può decidere, credo in un futuro di rispetto che ci consenta di rimettere in sesto il clima ed il nostro futuro e le nostre vite.
Ma come si può perdere ancora del tempo?
Certo la terra vive pure dei suoi ritmi, é chiaro che vi sono dei cambiamenti che la coinvolgono al di là della volontà dell'uomo e dell'inquinamento. Il sole ne influenza fortemente la vita, così come essa vive di un orologio specificatamente suo.
Di anno in anno il campo magnetico terrestre perde potenza, così come diminuisce la velocità di rotazione ed aumenta il suo battito. Eppure cara terra, sei ancora così bella vista dallo spazio, così perfetta e sana, tra i tuoi colori che sanno di terre, nuvole e acqua.
Pubblished online by Francesco Greco
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