Acne e giovani: Il ruolo fondamentale della mamma nella corretta aderenza alla terapia
Presentati i dati della ricerca compiuta dall'Osservatorio VEDIAMOCICHIARA.
Mancanza di informazione e rimedi improvvisati stimolano VediamociChiara,
in collaborazione con l’Italian Acne Board e la partecipazione di Avantgarde,
a realizzare una campagna di sensibilizzazione rivolta alle mamme e ai ragazzi.
Sono stati presentati al Palazzo delle Stelline di Milano i dati emersi dalla survey Acne e Giovani lanciata da VediamociChiara, il blog sulla salute e il benessere delle donne con una media di 200 mila utenti al mese, in collaborazione con l’Italian Acne Board, per fotografare il comportamento di genitori e figli riguardo all’acne nel nostro Paese.
Tra i relatori presenti la Dr.ssa Maria Luisa Barbarulo, Coordinatrice del progetto VediamociChiara, la Dr.ssa Simona Tavecchio dell’Unità Operativa di Dermatologia, Università di Milano, il Prof. Stefano Veraldi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venerologia dell’Università di Milano e il Dr. Mauro Barbareschi del Dipartimento di Fisiopatologia Medica-Chirurgica e dei Trapianti, Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Tra le evidenze emerse dagli sconfortanti risultati della ricerca, le problematiche a confronto tra l’acne giovanile e quella della donna e le illustrazioni delle novità cosmeceutiche, ciò che si è univocamente sottolineato è che l’acne è una malattia molto sottovalutata. La terapia è troppo spesso affidata a persone non specializzate o al suggerimento di amici e, di conseguenza, le cure adottate dalle famiglie non solo non sono efficaci, ma tendono a prolungare in modo inutile, se non addirittura a peggiorare, il problema. E non vanno sottovalutate le conseguenze psicologiche dei ragazzi nella quotidiana vita di relazione, in gruppo o con l’altro sesso.
La ricerca ha prodotto quasi 2400 questionari di coppia con una parte delle domande destinate alle mamme e altre ai figli.
Tra i responsi più inattesi si segnalano - in una domanda a risposta multipla - lo smog e l’inquinamento come primaria causa dell’acne (78%), seguito dalla cattiva alimentazione (66%), a pari merito con gli accumuli di grasso sotto la pelle (66%), ma sono tristemente reali i pareri di chi sostiene che l’acne sia causata da un virus (18%).
Ancora più incredibile è la scelta della cura che abitualmente si adotta per migliorarla o combatterla: quasi il 20% privilegia la pulizia periodica dall’estetista e analogo risultato vale per la pillola contraccettiva, nel caso di ragazze; il 13% fa impacchi con il limone mentre circa il 12% sostiene che “passi da sola”. Solo l’8% porta il figlio dal dermatologo!
Questi dati sono coerenti con il fatto che quasi un quarto delle mamme intervistate ritiene che sia una patologia che sparisce col tempo e che si debba intervenire solo quando la situazione è molto grave (43%), o quando tutto ciò che è stato tentato non ha dato risultati (26%).
Quanto alle risposte dei ragazzi, oltre il 60% ha in classe da 1 a 5 compagni con l’acne, la maggior parte di loro ritiene che essa influisca negativamente sulla propria immagine (49%) e sulla vita sociale (61%) o che crei maggiori difficoltà ad essere accettati dall’altro sesso (97%).
L’informazione su cosa è l’acne e come porvi rimedio è condivisa dagli adolescenti tra amici (32%) o cercata su internet (37%) – e in questo Yahoo Answer sembra farla da padrone.
Di coloro che stanno curando la propria l’acne (il 65% del campione) solo il 20% segue una cura prescritta da un dermatologo, mentre ben il 29 % segue una cura data dall’estetista o dal farmacista.
Queste riflessioni hanno condotto VediamociChiara, in collaborazione con l’Italian Acne Board e la partecipazione di Avantgarde, a mettere a punto una campagna di sensibilizzazione e comunicazione che parta proprio dai genitori per far comprendere l’origine e l’entità del problema ed evitare, grazie all’aiuto di una corretta terapia prescritta dal dermatologo, anziché al classico fai da te o disinteresse, conseguenze importanti sul viso, sul corpo e sulla qualità della vita dei ragazzi, oltre all’esclusione del soggetto con acne dal gruppo, in una società che privilegia sempre di più l’immagine.
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