Il vaginismo
In Rubriche - Sesso e dintorni
Il vaginismo
Molto spesso capita ad una donna di avere difficoltà ad avere rapporti sessuali con il proprio uomo, senza riuscire a capire di cosa si tratta nello specifico.
In sessuologia quando queste difficoltà aumentano fino ad impedire la possibilità di avere dei rapporti parliamo di veri e propri disturbi sessuali. Affrontiamoli nello specifico partendo da uno dei più diffusi : il vaginismo.
Il vaginismo non è altro che un disturbo sessuale che si manifesta sia a livello psicosomatico che a livello psicologico. Dal punto di vista fisico si tratta di una persistente e ricorrente difficoltà della donna di permettere la penetrazione vaginale del pene, del dito e/o di qualsiasi oggetto, nonostante esprima il desiderio di farlo.
Questa paura della penetrazione sessuale si manifesta in una contrazione riflessa e pertanto involontaria dei muscoli della vulva, del perineo, dell'orifizio vaginale che rendono impossibile la penetrazione stessa.
Molto spesso la paura si tramuta in fobia del rapporto sessuale, fobia che può avere diverse intensità a seconda della gravità del disturbo. Inoltre può capitare che l’evitamento fobico è legato all’anticipazione o alla paura dell’esperienza del dolore che si associa alla contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina.
In sessuologia si classificano due tipi di vaginismo: quello primario e quello secondario. Il vaginismo primario è quello tipico di una donna vergine, cioè dove la possibilità di qualsiasi forma di penetrazione viene esclusa nella maniera più assoluta. Invece il vaginismo secondario è tipico di quella donne che manifestano questa difficoltà ad avere una penetrazione in seguito ad un periodo sessuale”normale”.
L’evoluzione che stabilisce le diverse intensità del problema si caratterizza con tre fattori:
1. L’intensità dello spasmo muscolare
2. La gravità della fobia (lieve, media o severa);
3. La presenza e gravità di fattori psicosessuali, personali o di coppia, che concorrano alla genesi e/o al mantenimento del sintomo.
Il vaginismo rappresenta una delle principali cause femminili di “matrimonio bianco”, ovvero matrimonio non consumato. Ci sono poi casi in cui il vaginismo non è così severo da impedire la penetrazione, il rapporto è possibile ma causa dolore: si parla allora di dispareunia che tratteremo prossimamente.
Ma quali sono le cause principali? Le cause che contribuiscono alla nascita del vaginismo possono essere molteplici e dipendere da vari fattori, sia personali che di coppia. Molto spesso la causa principale è dovuta ad un abuso sessuale che si è avuto nell’infanzia e/o adolescenza, altre volte potrebbe essere dovuto ad un ricordo traumatico della prima penetrazione.
Altre volte le cause non vanno ricercate nel passato della persona ma nel presente: ci potrebbe essere un rapporto complicato con la propria femminilità, conflitti con il sesso maschile o l’aver ricevuto un’educazione estremamente rigida che tende più a colpevolizzarsi per il proprio piacere fisico che a goderne.
Qualunque sia la causa, l’importante è trovare le risorse dentro di sé per poter affrontare questa difficoltà. È necessario affrontare insieme al proprio partner un percorso di coppia psicosessuologico, che sia in grado di risolvere in maniera definitiva questa determinata patologia. Il trattamento è improntato prettamente sul versante sessuologico e prevede, oltre a colloqui psicoterapeutici, anche il continuo della terapia a casa con delle specifiche mansioni da svolgere.
È importante coinvolgere il partner sia nella pratica delle mansioni che nella terapia vera e propria. L’obiettivo finale è quello di giungere ad un rapporto sessuale completo. Ciò potrà accadere solo quando la donna sarà pienamente cosciente della propria sessualità e delle dinamiche intercorrenti nella coppia, che molto spesso, in maniera infida, possono fare da deterrente alla guarigione.
In sessuologia quando queste difficoltà aumentano fino ad impedire la possibilità di avere dei rapporti parliamo di veri e propri disturbi sessuali. Affrontiamoli nello specifico partendo da uno dei più diffusi : il vaginismo.
Il vaginismo non è altro che un disturbo sessuale che si manifesta sia a livello psicosomatico che a livello psicologico. Dal punto di vista fisico si tratta di una persistente e ricorrente difficoltà della donna di permettere la penetrazione vaginale del pene, del dito e/o di qualsiasi oggetto, nonostante esprima il desiderio di farlo.
Questa paura della penetrazione sessuale si manifesta in una contrazione riflessa e pertanto involontaria dei muscoli della vulva, del perineo, dell'orifizio vaginale che rendono impossibile la penetrazione stessa.
Molto spesso la paura si tramuta in fobia del rapporto sessuale, fobia che può avere diverse intensità a seconda della gravità del disturbo. Inoltre può capitare che l’evitamento fobico è legato all’anticipazione o alla paura dell’esperienza del dolore che si associa alla contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina.
In sessuologia si classificano due tipi di vaginismo: quello primario e quello secondario. Il vaginismo primario è quello tipico di una donna vergine, cioè dove la possibilità di qualsiasi forma di penetrazione viene esclusa nella maniera più assoluta. Invece il vaginismo secondario è tipico di quella donne che manifestano questa difficoltà ad avere una penetrazione in seguito ad un periodo sessuale”normale”.
L’evoluzione che stabilisce le diverse intensità del problema si caratterizza con tre fattori:
1. L’intensità dello spasmo muscolare
2. La gravità della fobia (lieve, media o severa);
3. La presenza e gravità di fattori psicosessuali, personali o di coppia, che concorrano alla genesi e/o al mantenimento del sintomo.
Il vaginismo rappresenta una delle principali cause femminili di “matrimonio bianco”, ovvero matrimonio non consumato. Ci sono poi casi in cui il vaginismo non è così severo da impedire la penetrazione, il rapporto è possibile ma causa dolore: si parla allora di dispareunia che tratteremo prossimamente.
Ma quali sono le cause principali? Le cause che contribuiscono alla nascita del vaginismo possono essere molteplici e dipendere da vari fattori, sia personali che di coppia. Molto spesso la causa principale è dovuta ad un abuso sessuale che si è avuto nell’infanzia e/o adolescenza, altre volte potrebbe essere dovuto ad un ricordo traumatico della prima penetrazione.
Altre volte le cause non vanno ricercate nel passato della persona ma nel presente: ci potrebbe essere un rapporto complicato con la propria femminilità, conflitti con il sesso maschile o l’aver ricevuto un’educazione estremamente rigida che tende più a colpevolizzarsi per il proprio piacere fisico che a goderne.
Qualunque sia la causa, l’importante è trovare le risorse dentro di sé per poter affrontare questa difficoltà. È necessario affrontare insieme al proprio partner un percorso di coppia psicosessuologico, che sia in grado di risolvere in maniera definitiva questa determinata patologia. Il trattamento è improntato prettamente sul versante sessuologico e prevede, oltre a colloqui psicoterapeutici, anche il continuo della terapia a casa con delle specifiche mansioni da svolgere.
È importante coinvolgere il partner sia nella pratica delle mansioni che nella terapia vera e propria. L’obiettivo finale è quello di giungere ad un rapporto sessuale completo. Ciò potrà accadere solo quando la donna sarà pienamente cosciente della propria sessualità e delle dinamiche intercorrenti nella coppia, che molto spesso, in maniera infida, possono fare da deterrente alla guarigione.
Sesso e dintorni: La rubrica Sesso e dintorni ha l’obiettivo di informare, discutere e aggiornare gli utenti circa i vari aspetti della sessuologia. L’accento è posto sullo sviluppo del proprio benessere sessuale individuale e di coppia. Attraverso la rubrica è possibile porre domande e avere chiarimenti rispetto ai vari aspetti della sessualità.
Valentina De Maio è una psicologa clinica, sessuologa ed esperta in relazioni di coppia oltre che psicoterapeuta psicodinamico individuale e di gruppo. Ha studiato presso la Seconda università degli studi di Napoli laureandosi con una tesi sul mobbing. Ha poi conseguito il master di II Livello in Sessuologia clinica, presso l’Associazione Italiana di Sessuologia Clinica a Roma. Attualmente collabora con varie associazioni per corsi di formazione aziendali e scolastici ed effettua consulenza on line sessuologica e di coppia.
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