Perché il livello del linguaggio dei miei alunni è più basso rispetto a quello delle generazioni precedenti? Cosa influisce sulle abilità di letto-scrittura?

08:10 Redazione 0 Comments


In Rubriche - Intervista alla terapista

Perché il livello del linguaggio dei miei alunni è più basso rispetto a quello delle generazioni precedenti? Cosa influisce sulle abilità di letto-scrittura?

Negli ultimi anni chi si occupa di apprendimento ha rilevato la presenza di molti bambini e ragazzi con difficoltà di comprensione e di produzione del testo.
Sicuramente ora c'è un'attenzione maggiore da parte della scuola e dei clinici a questo tipo di problematiche ma non è l'unico motivo che spiega questo fenomeno; in generale il livello del linguaggio è più basso già quando i bambini accedono alla scuola primaria. Ciò può essere dovuto a diversi fattori.
Il tempo che gli adulti dedicano a interagire e a parlare con i propri figli è inferiore rispetto agli anni precedenti per cui i bambini si rapportano per lo più con i coetanei; si assiste inoltre a un impoverimento generale a livello lessicale nel linguaggio comune, con la tendenza ad utilizzare lo stesso termine in contesti semantici molto diversi.
A discapito dell'ascolto di favole o della lettura per i più grandi si abusa di televisione e video giochi; questi possono essere utilizzati in maniera solitaria, non richiedono particolari risorse cognitive e linguistiche nè le sviluppano.
Al contrario ascoltare o leggere fiabe prevede una rielaborazione di quanto appreso e sollecita l'anticipazione, incoraggia la riflessione che porta a fare collegamenti e a stimolare la creatività.
E' fondamentale dunque fornire al bambino un'adeguata stimolazione fin dai primi anni di vita per favorire lo sviluppo del linguaggio sotto tutti gli aspetti: comprensione, lessico, morfo-sintassi, abilità narrative.
Nel bambino piccolo il linguaggio deve accompagnare l'azione per dare un nome a ciò che lo circonda, alle emozioni, per stimolare la fantasia e il ragionamento; le filastrocche e le canzoncine trasmettono il piacere del linguaggio grazie alle rime, i giochi di parole, le situazioni buffe, le immagini evocate.
Quando i bambini sono un po' più grandi e i tempi d'attenzione aumentano si può proporre l'ascolto (o la lettura nei bimbi scolari) di favole, la loro drammatizzazione, la rappresentazione grafica in modo da arricchire il lessico, sostenere la comprensione di concetti progressivamente più complessi e astratti, la confidenza con la forma scritta.
La povertà a livello linguistico, se non viene affrontata e modificata, può avere ricadute a livello scolastico soprattutto sull'espressione orale e scritta ma anche sulla comprensione del testo.
Quest'ultima consiste in un complesso processo che richiede l'accesso al significato, la correlazione tra le informazioni fornite dal testo e le conoscenze già possedute dal lettore; ciò necessita di competenze linguistiche alte sia a livello lessicale che morfo-sintattico, memoria a breve e a lungo termine, abilità cognitive, organizzazione spazio-temporale.
Per il raggiungimento di tali obiettivi in bambini normodotati è sufficiente un ambiente esterno stimolante fornito da una famiglia attenta e un regolare percorso scolastico.


Intervista alla terapista: Il mio lavoro di Terapista dell'Età Evolutiva ha come oggetto il bambino. Questo è però inserito in una "rete" in cui i protagonisti sono in genere la famiglia e la scuola; è proprio dalle persone appartenenti a queste due categorie che mi piovono addosso una miriade di domande. Ho pensato quindi che potrebbe essere interessante condividere i dubbi di genitori e insegnanti e le risposte che diamo noi professionisti facenti parte dell'equipe.


Floriana Boffo: Mi chiamo Floriana Boffo, sono una Terapista della Neuropsicomotricità dell'Età Evolutiva. Ho conseguito la laurea a Roma presso l'Università La Sapienza con votazione di 110/110 e lode nel 2007 e da allora ho lavorato e lavoro tuttora in centri di riabilitazione convenzionati e privati dove valuto e tratto bambini con Disturbi dello Sviluppo. Ho conseguito un Master di primo livello in "Disturbi dell'Apprendimento Scolastico" e partecipato alla stesura delle linee guida sul trattamento dell'autismo presso l'istituto Superiore di sanità. Mi aggiorno costantemente tramite corsi e convegni sugli argomenti di maggiore interesse per la mia professione. Nel 2012 con alcuni colleghi ho aperto uno studio privato a Roma "Riabilitazione Monteverde".



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