Le modifiche corporee del soggetto oncologico e la nuova ri-identificazione

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In Rubriche - Psicologia&Oncologia

Le modifiche corporee del soggetto oncologico e la nuova ri-identificazione

”Il cancro ed i trattamenti ad esso legati possono essere all'origine di mutilazioni fisiche suscettibili di provocare disturbi psichici. Il rapporto con il proprio corpo è turbato in tutte le sue componenti (abitudini di vita, sensazioni, immagine corporea); l'avvenuta mutilazione può riattivare gli episodi di perdita precedenti, le separazioni, i lutti non risolti ed i fantasmi infantili. (SIPO, 1998)”
Il TUMORE e i trattamenti farmacologici e chirurgici mettono il soggetto oncologico davanti ad una nuova corporeità. Accettare e identificarsi con le nuove modifiche del corpo e dell’anima non è semplice.
Gli interventi chirurgici lasciano delle cicatrici dietro le quali c’è l’asportazione di qualcosa. Chi è più fortunato subisce l’asportazione solo del TUMORE; ad alcuni vengono asportati organi interni, sia interi che pezzi di esso; altri subiscono asportazioni più visibili di alcune parti del proprio corpo.
Si possono perdere parti afferenti alla “caratterizzazione sessuale” come ad esempio l’asportazione del seno; parti afferenti alla motricità, come ad esempio arti; parti afferenti alla sessualità come asportazione di organi riproduttivi sia interni che esterni, ecc..
Accettare le proprie cicatrici non è facile e non avviene immediatamente. Inizialmente si può avere un rifiuto della mutilazione e delle cicatrici, ma con il tempo, e soprattutto se vengono utilizzate le giuste strategie di coping (insieme di strategie mentali e comportamentali che vengono messe in atto per fronteggiare una data situazione) si arriva ad una nuova consapevolezza corporea.
La consapevolezza di essere vivi e che quelle cicatrici inizialmente rifiutate diventano importanti per la nuova “strutturazione dell’immagine corporea, della strutturazione del nuovo Io”.
Quando si ha un TUMORE, le modificazioni corporee non avvengono solo a seguito di interventi chirurgici. I farmaci, la chemioterapia, la radioterapia, ecc.., comportano alterazioni e trasformazioni. C’è chi perde i capelli, chi perde peso e chi invece lo prende, chi ha delle evidenti alterazioni cutanee, chi perde l’uso o il controllo di alcune parti del corpo, e c’è chi perde anche la propria autonomia. In quest’ultimo caso la modificazione non è soltanto corporea, ma investe anche la sfera dell’autonomia e nei casi più gravi della “dignità personale” (intesa come vissuto soggettivo). Lo specchio diventa un nemico, qualcosa da cui scappare. L’immagine riflessa non rispecchia più SÉ stessi, ma il nuovo soggetto oncologico che il proprio IO rifiuta ma che deve iniziare a riconoscere ed AMARE!
Spesso a seguito di queste modificazioni corporee il soggetto oncologico si sente incompleto, frazionato, suddiviso, a metà.
Questo stato, oltre ad essere determinato dal rifiuto della nuova immagine corporea, può anche essere collegato alla localizzazione della malattia.
Il TUMORE nasce e cresce dentro il corpo del soggetto oncologico e per questo motivo può sorgere il bisogno (non necessariamente patologico) di dividere (idealmente) l’interno del nostro corpo, di allontanare l’ospite indesiderato, di non riconoscere le cicatrici e rifiutare il nuovo “IO”.
Un percorso psicologico individuale e/o di gruppo, è fondamentale per riuscire ad utilizzare al meglio le risorse interne al fine di trovare le giuste strategie per arrivare all’accettazione del nuovo corpo, del nuovo IO. Fondamentale è la possibilità di mettersi a confronto e poter condividere le emozioni, le paure, le esperienze, "le cicatrici" con soggetti oncologici che stanno attraversando (o già lo hanno superato) questo percorso ri-identificativo.


Psicologia&Oncologia: La rubrica “Psicologia&Oncologia” vuole offrire un sostegno “virtuale” rispondendo a richieste d’aiuto, domande e paure, proponendo informazioni, consigli, esperienze e dati clinici. L’obiettivo che si propone è cercare di migliorare la qualità della vita del malato oncologico riducendo le problematiche psico-sociali connesse ai vari momenti del cammino evolutivo del “percorso oncologico”, sia a livello individuale, familiare e sociale.
Dai dati emersi da recenti ricerche "un malato di cancro su tre ha bisogno di un sostegno psicologico e si riscontra come il problema della qualità della vita non riguarda solo i pazienti, ma anche i caregivers, cioè coloro che li assistono, e che possono andare incontro a una serie di disturbi da stress e a forme di depressione" [Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia – Favo].
Questa rubrica non vuole sostituirsi al percorso terapeutico tradizionale sia individuale che di gruppo, che ritengo fondamentale durante un percorso oncologico. La rubrica si pone come ponte di collegamento tra il malato oncologico (anche famiglia, familiari, ecc..) e la consapevolezza di affrontare un percorso terapeutico al fine di sentirsi accolti, sostenuti ed accompagnati durante questo cammino. Questa rubrica serve anche per sfatare due tabù: 1) Di tumore non si deve parlare; 2) Chi segue un percorso terapeutico è “folle”, io sono solo un malato oncologico e non mentale e quindi no ne ho bisogno.


Eleonora Marsala è una psicologa. Negli ultimi anni si è formata sul campo (e sulla sua pelle), in psiconcologia. Non attraverso corsi o libri di testo, ma all’interno dei reparti oncologici, lavorando su se stessa e con gli altri “colleghi di patologia”.
Dal 2009 collabora con alcune Associazioni ed Enti di Formazione Professionale prendendo parte a ricerche scientifiche, progettazione, valutazione, monitoraggio, orientamento all’interno di progetti e Avvisi finanziati dalla Regione Sicilia e dall’Unione Europea.
Abilitata all’uso professionale del “Metodo Ege” per la valutazione e quantificazione del danno da Mobbing, presso PRIMA (Associazione Italiana contro il Mobbing e lo Stress psicosociale) di Bologna. Nel 2012 componente del Gruppo di lavoro "Psicologia del lavoro e delle organizzazioni" dell'Ordine degli Psicologi della Regione della Sicilia.
Scrive anche sul suo Blog "La ragazza con la chemio nella borsetta" che è a tutt'oggi molto seguito.



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