Salvare la coppia e ritrovare l’armonia
In Rubriche - Ritrovare l'armonia nella coppia
Salvare la coppia e ritrovare l’armonia
Nell’articolo precedente abbiamo parlato degli elementi che contribuiscono a distruggere la coppia, “i quattro cavalieri dell’Apocalisse”, che sono: la critica, il disprezzo, il contrattacco e il muro di silenzio. Ora andremo a vedere quali possono essere le strategie per non cadere nella spirale distruttiva e per cercare di ritrovare un sano equilibrio nella coppia.
Consigli e strategie
Critica
Abbiamo visto che la critica nasce da una rabbia cresciuta in silenzio, alimentata dall’indifferenza del partner, che crea uno stato di frustrazione continuato nel tempo.
La prima cosa che è opportuno sforzarsi di fare è il riconoscere la propria rabbia e le proprie frustrazioni, esaminandole attentamente, nel tentativo di coglierne le ragioni più profonde; la seconda è discuterne subito con il partner evitando che le questioni irrisolte si accumulino.
Quando esprimete le vostre emozioni, tenete conto dei seguenti consigli:
1) Evitate di offendere il partner nella sua personalità, ma basatevi unicamente sui fatti;
2) Evitate di utilizzare termini assoluti come “sei sempre”, “non sei mai”, “non mi sarei mai aspettato/a che”, ecc.;
3) Comunicate le vostre emozioni e come vi siete sentiti quando il vostro compagno/a si è comportato in un certo modo;
Ricordate che la critica, se comunicata nella giusta maniera, può essere una grande risorsa per il rapporto di coppia!
Disprezzo
Quando in una coppia entra il disprezzo, bisogna fare appello ad una forte energia per riuscire ad invertire la rotta.
Oltre alle strategie che abbiamo visto per la critica, un buon punto di partenza per non cadere in trappola è quello di prestare molta attenzione alle proprie emozioni e agli schemi ripetitivi che nascono in voi: quando vi accorgete che stanno arrivando i pensieri meschini verso il vostro compagno/a, fermatevi un attimo e pensate ai suoi aspetti positivi e a ciò che vi ha fatto innamorare di lei/lui. Provate ora a sostituire le idee insultanti e le ipotesi di vendetta con frasi più amorevoli come: “anche se odio queste caratteristiche (specificare quali), ce ne sono altre che hanno un grande valore e che amo di lei/lui come…gioia di vivere, onestà, intelligenza, fedeltà.. (specificare quali).
Una volta depotenziate le emozioni negative, potrete pensare di parlare insieme, senza ferirvi, di ciò che non vi piace per cercare una soluzione che sia accettata da entrambi.
Contrattacco
Abbiamo visto che, quando si viene attaccati, prende il sopravvento la nostra parte limbica, il cervello emotivo, che lascia poco spazio alla razionalità. Anche in questo caso, è necessario togliersi dall’identificazione (che avviene quando si è preda delle emozioni) e provare a fare appello a quel briciolo di razionalità che ci rimane; solo così potremo riuscire ad ascoltare attentamente le parole del partner cogliendone le utilissime informazioni che ci vengono comunicate, anche se in termini troppo forti. Il segreto è quello di non pensare all’attacco in sé per sè, ma alla ricerca di una minima verità in ciò che ci viene contestato: potremmo scoprire qualcosa di noi e del nostro rapporto a due che non abbiamo mai considerato e parlarne insieme.
Muro di silenzio
Il muro di silenzio segna le fasi finali di un rapporto, ma si può sempre cercare di sistemare le cose facendosi un esame di coscienza e considerando le responsabilità che si hanno nell’essere arrivati a questo punto.
Il consiglio è:
- se siete voi ad aver eretto il muro di silenzio: fate uno sforzo per ritrovare il dialogo e per rispondere al partner quando cerca un contatto;
- se siete la persona che cerca di comunicare: fate attenzione al modo in cui lo fate e alle parole che utilizzate per mettervi in contatto con l’altro.
Una volta abbassato il muro, si può iniziare ad ascoltare l’altro in modo empatico ed esprimendo le proprie emozioni come abbiamo visto in precedenza.
Consigli e strategie
Critica
Abbiamo visto che la critica nasce da una rabbia cresciuta in silenzio, alimentata dall’indifferenza del partner, che crea uno stato di frustrazione continuato nel tempo.
La prima cosa che è opportuno sforzarsi di fare è il riconoscere la propria rabbia e le proprie frustrazioni, esaminandole attentamente, nel tentativo di coglierne le ragioni più profonde; la seconda è discuterne subito con il partner evitando che le questioni irrisolte si accumulino.
Quando esprimete le vostre emozioni, tenete conto dei seguenti consigli:
1) Evitate di offendere il partner nella sua personalità, ma basatevi unicamente sui fatti;
2) Evitate di utilizzare termini assoluti come “sei sempre”, “non sei mai”, “non mi sarei mai aspettato/a che”, ecc.;
3) Comunicate le vostre emozioni e come vi siete sentiti quando il vostro compagno/a si è comportato in un certo modo;
Ricordate che la critica, se comunicata nella giusta maniera, può essere una grande risorsa per il rapporto di coppia!
Disprezzo
Quando in una coppia entra il disprezzo, bisogna fare appello ad una forte energia per riuscire ad invertire la rotta.
Oltre alle strategie che abbiamo visto per la critica, un buon punto di partenza per non cadere in trappola è quello di prestare molta attenzione alle proprie emozioni e agli schemi ripetitivi che nascono in voi: quando vi accorgete che stanno arrivando i pensieri meschini verso il vostro compagno/a, fermatevi un attimo e pensate ai suoi aspetti positivi e a ciò che vi ha fatto innamorare di lei/lui. Provate ora a sostituire le idee insultanti e le ipotesi di vendetta con frasi più amorevoli come: “anche se odio queste caratteristiche (specificare quali), ce ne sono altre che hanno un grande valore e che amo di lei/lui come…gioia di vivere, onestà, intelligenza, fedeltà.. (specificare quali).
Una volta depotenziate le emozioni negative, potrete pensare di parlare insieme, senza ferirvi, di ciò che non vi piace per cercare una soluzione che sia accettata da entrambi.
Contrattacco
Abbiamo visto che, quando si viene attaccati, prende il sopravvento la nostra parte limbica, il cervello emotivo, che lascia poco spazio alla razionalità. Anche in questo caso, è necessario togliersi dall’identificazione (che avviene quando si è preda delle emozioni) e provare a fare appello a quel briciolo di razionalità che ci rimane; solo così potremo riuscire ad ascoltare attentamente le parole del partner cogliendone le utilissime informazioni che ci vengono comunicate, anche se in termini troppo forti. Il segreto è quello di non pensare all’attacco in sé per sè, ma alla ricerca di una minima verità in ciò che ci viene contestato: potremmo scoprire qualcosa di noi e del nostro rapporto a due che non abbiamo mai considerato e parlarne insieme.
Muro di silenzio
Il muro di silenzio segna le fasi finali di un rapporto, ma si può sempre cercare di sistemare le cose facendosi un esame di coscienza e considerando le responsabilità che si hanno nell’essere arrivati a questo punto.
Il consiglio è:
- se siete voi ad aver eretto il muro di silenzio: fate uno sforzo per ritrovare il dialogo e per rispondere al partner quando cerca un contatto;
- se siete la persona che cerca di comunicare: fate attenzione al modo in cui lo fate e alle parole che utilizzate per mettervi in contatto con l’altro.
Una volta abbassato il muro, si può iniziare ad ascoltare l’altro in modo empatico ed esprimendo le proprie emozioni come abbiamo visto in precedenza.
Ritrovare l'armonia nella coppia: In ritrovare l’armonia della coppia vengono trattati i principali aspetti che contraddistinguono la coppia in tutte le sue sfumature. Una riflessione che concerne l’amore, l’intimità, il tradimento, le emozioni, la famiglia e i figli, la separazione e tutto ciò che gravità intorno condivisione della propria vita, o solo di una parte di essa, con un'altra persona.
Sarah Pederboni è psicologa e psicoterapeuta biosistemica. Esercita la libera professione presso il proprio studio di Torino. Da parecchi anni si occupa di benessere psico-corporeo con particolare attenzione alla gestione dello stress e delle emozioni. Insieme ad alcune colleghe, segue il progetto "S.O.S. Separazione" rivolto a coppie e famiglie in crisi e ai loro figli.
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