Valutazione psicologica e trapianto: la pratica clinica nei pazienti con abuso di alcool
Durante la mia attività in ospedale (Ismett) ho potuto constatare che i pazienti in attesa di trapianto di fegato arrivano spesso con una diagnosi di cirrosi epatica alcool correlata.
Tale evidenza ci fa fare due riflessioni fondamentali. La prima é che indubbiamente lo stile di vita non corretto e protratto per molto tempo può influire fortemente sulla salute, con danni anche importanti.
La seconda riflessione concerne la psicotrapiantologia (termine coniato dalla dott. J. G. Morana) e la valutazione psicologica specifica per questa tipologia di pazienti (specie durante il work-up, cioè il percorso che consente di essere inseriti in lista d'attesa per l’eventuale trapianto).
E' necessario in questo senso un attento lavoro clinico, che consideri la storia personale del paziente e soprattutto che ne analizzi il vissuto nel momento attuale.
L'abuso e l'assunzione reiterata di alcool rappresentano peraltro una controindicazione assoluta per l'inserimento in lista d'attesa e per il trapianto stesso.
Gli attuali protocolli di riferimento considerano quindi di fondamentale importanza come vive il paziente e quindi il suo stile di vita, anche in un ottica ecologica e di salutogenesi. Il lavoro dello psicologo in ospedale e specie se opera in una struttura ad alta specializzazione come quella che pone al centro della sua attività i pazienti in attesa di trapianto é pertanto molto delicato e altrettanto strategico, così come può essere considerato quello del medico o del chirurgo che effettuerà l'intervento.
Pubblished online by Francesco Greco
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