Aspetti cognitivi nella valutazione psicologica dei pazienti in attesa di trapianto - Prima parte
La valutazione psicologica dei pazienti che devono essere inseriti in lista d'attesa per un eventuale trapianto presenta alcuni aspetti molto interessanti.
In genere, per quel che concerne la pratica clinica, alla fase propriamente anamnestica segue una fase successiva del colloquio che consente di raccogliere informazioni specifiche.
Da un punto di vista più propriamente cognitivo é possibile che il paziente riferisca una costellazione di pensieri irrazionali e fantasie collegate al trapianto e alle sue eventuali conseguenze.
Attraverso domande opportune, che aiutano il paziente a focalizzare tali pensieri, é possibile scandagliare i vissuti associati ad ansie e timori specifici.
Alle volte i pazienti hanno false credenze circa il trapianto e queste a loro volta possono generare false aspettative rispetto all'intervento.
Alle volte ansie e paure si basano su preconcetti errati che sono alimentati anche dai pregiudizi culturali.
Da un punto di vista clinico uno degli obiettivi principali del lavoro svolto concerne chiaramente una piena riabilitazione del paziente. Riabilitazione che guarda al suo benessere globale, inteso come salute fisica ma anche psicologica.
Questo presuppone non solo che l'intervento riesca perfettamente da un punto di vista tecnico ma anche e soprattutto che il paziente viva la sua "nuova vita" serenamente e senza alcuna preoccupazione.Il lavoro dello psicologo é quindi molto importante e consente non solo una valutazione iniziale del caso ma anche di prevenire eventuali problemi correlati alle fasi successive dell'intervento. …Continua…
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